La spesa programmata, a valere sui fondi del PNRR e sul REACT-EU più quelle del “Fondo Complementare” è di 235,1 miliardi di euro (fonte: Ragioneria di Stato). Una cifra colossale che, spesa con cognizione di causa, potrebbe davvero mutare il volto del Paese.
Il piano prevede tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Inoltre vi sono tre priorità trasversali con specifiche misure volte a sostenere le parità di genere.
Non solo: l’elemento di genere è inerente a tutte e sei le priorità del PNRR (le altre tre sono: infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca; salute), a testimonianza di come il tema sia davvero al centro delle azioni e delle attenzioni dell’Europa.
Le stime di un cambiamento. Quali gli “Alert”?
Secondo i calcoli prodotti in merito, le azioni del PNRR aumenterebbero di ben 4 punti l’occupazione femminile fra impatto diretto e indiretto, includendovi già gli shock (rigidità, imperfezioni strutturali dei mercati) previsti dal modello SAM (matrice di contabilità sociale).
Un caveat (cioè un Alert) importante riguarda la permeabilità a medio-lungo termine. Rispetto alle stime proposte permane la necessità di una attenzione verso la diffusione delle competenze femminili in ambiti professionali dove è, ad oggi, meno marcata. L’Apartheid Professionale di Genere (GPA) è infatti ancora ben radicata in Italia e la femminilizzazione in certe professioni supera l’80%, come nell’insegnamento.
C’è dunque la necessità non solo di implementare il lavoro delle donne e di aumentarne la presenza nelle posizioni universitarie e politiche, ma anche di sostenerne l’autorità professionale nelle professioni informatiche, nella robotica, nella medicina, nelle bio-ingegnerie.
HerPowerment™ e gender procurement nei bandi di gara
Le linee gui
da del MEF (Dipartimento del Tesoro) evidenziano l’importanza di adottare dati disaggregati e indicatori prestabiliti per sesso.
Non solo: il gender procurement nei bandi di gara riguarderà “i progetti finanziati dal PNRR e dal Fondo complementare 76 come indicato nel decreto legge 77 del 2021 (cd. DL Governance e prime Semplificazioni” (per approfondimenti e aggiornamenti leggi qua.
Di conseguenza sempre più è necessario attivare strategie interne volte al riequilibro di genere per poter accedere al futuro ottenimento dei punteggi.
Quali possono essere queste strategie? Equilibrio di genere, assenza nei tre anni precedenti di discriminazioni di genere per via extragiudiziale, Social Accountability (SA 8000), presenza di donne nei ruoli apicali delle aziende sopra gli (ipotetici) 15 dipendenti.
Capire il Futuro significa ottenerlo. Ex ante (da prima)
“Ex ante” è una espressione latina che significa “da prima”. Capire prima, sapere prima, agire prima è davvero la chiave di molti traguardi. Ad oggi c’è la possibilità di analizzare la propria posizione di Gender Procurement non in modo reattivo (cioè rispondendo con ritardo alle istanze) ma pro-attivo.
Ci sono dunque dei percorsi “abilitanti” volti a implementare il proprio Gender Impact dopo una check list degli elementi senza dubbio a valor
e fra cui:
- Simmetrie di genere nella popolazione aziendale
- Equality index nelle funzioni apicali
- Soluzione welfare per la genitorialità condivisa
- Assunzioni di genere
- Assenza di Sexual Harrassment
- Benessere di Genere
“Freccia temuta vien più lenta” (Dante)
Qualcuno diceva che il trucco nella vita, fosse farsi trovare pronti al momento opportuno.
Credo che farsi trovare pronti ancora prima del momento opportuno sia il vero vantaggio.
Sitografia Consigliata
Letture Consigliate
Donne: minoranza o maggioranza? (articolo)
Dall’io al noi. Le donne, l’HerPowerment (articolo)
Donne e Potere (libro)