Chi siamo
La EPPI Factory è un movimento di persone che lavorano insieme per supportare le Parità di Genere, i cambiamenti culturali inclusivi, combattendo le discriminazioni e le violenze contro le minoranze sociali.
Crediamo nell’impatto sociale e nelle trasformazioni coleetive. Ci impegnamo su temi quali i diritti di genere e delle persone LGBTIQA+, la piena inclusione delle persone con disabilità/diversabilità in ogni forma, i diritti dell’ambiente.
Abbiamo un codice di condotta che prevede:
Coraggio: il coraggio delle e nelle nostre idee. Meglio sempre dire quello che pensiamo senza infingimenti
Sapere: il sapere e la cultura come conoscenza delle soggettività e per la messa a terra di soluzioni applicabili e durevoli
Accountability: ci prendiamo le responsabilità delle nostre azioni rispondendo in prima persona del nostro operato e delle nostre convinzioni
Solidarietà: il 25% della nostra attività è pro bono e offriamo gratuità o forse riduzione per chi ha bisogno di noi e non ha risorse
HerPowerment: crediamo nelle donne e in tutte quelle persone che ritengono la discriminazione di genere una vergona alla quale ribellarsi.
Felicità: crediamo nella felicità come benessere e come successo delle idee di uguaglianza, rispetto e condivisione. Sì, è vero, crediamo nella Felicità
Siamo nati nel 2012 e ci siamo presentati al mondo come entità lavorativa nel 2014 grazie ad una rinuncia, quella della nostra Founder Eleonora Pinzuti che invece di assumere un incarico alla Duke University ha deciso di creare qualcosa dal nulla e senza neppure sapere come
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Cosa faccio
Il mio ultimo libro
Cosa lega retorica e narrazione? Che rapporto c’è fra genere letterario, genere identitario e racconto? Fra dicibile e indicibile in letteratura? In questo volume di saggi Eleonora Pinzuti affronta i nodi culturali e critici delle più recenti teorizzazioni interpellando i testi e i saperi letterari nella loro complessità.
Al centro dell’indagine il rapporto fra le soggettività e il circostante, i Women’s Studies e i saperi eccedenti, il postcoloniale e le alterità.
Da Yourcenar a Proust, da Bassani a Mann, da Scego a Buffoni, si dipana un affresco di taglio comparatistico dove il testo diviene tessuto della contemporaneità e dove la narrazione offre il perimetro per indagini e letture mai ovvie né scontate.